Lunedì 19 giugno, dalle 10:00 alle 17:00 presso l’auditorium Testori di Palazzo Lombardia, ZoeLab APS ha partecipato al primo forum su trasformazioni del lavoro e politiche di  #inclusione  con una relazione dal titolo “L’esperienza di ZoeLab APS nell’avvio di un progetto di borsa lavoro in azienda”. Un incontro per discutere di lavoro e integrazione, insieme a professionisti, ricercatori e organizzazioni del settore.
L’evento è promosso da Adapt in collaborazione con Regione Lombardia e sono stati approfonditi i principali aspetti dell’ Art. 14 del D.Lgs 276/2003 (Legge Biagi). Tale dispositivo ha la finalità di promuovere l’inserimento lavorativo di categorie svantaggiate.
Infatti, l’azienda assolve agli obblighi di legge circa l’assunzione di una quota di categorie svantaggiate, appaltando il rapporto di lavoro a un terzo: la cooperativa di tipo B.
Attraverso questa modalità, la cooperativa sociale assume il prestatore al posto dell’impresa onerata e quest’ultima, in contropartita, assegna alla cooperativa commesse di lavoro, proporzionate al costo del personale ivi inserito, per tutta la durata dell’appalto.
Il Dott. Luca Bellavita e il Dott. Saracino hanno parlato dell’esperienza di ZoeLab APS in merito ai processi di integrazione delle disabilità intellettive entro le aziende, a partire da un servizio di consulenza e mediazione tra candidato appartenente a categorie svantaggiate, la famiglia, i servizi di cura ed il soggetto ospitante. Il caso presentato, nello specifico, ha riguardato l’avvio di una borsa lavoro in azienda di un giovane adulto diagnosticato.
La vision di ZoeLab è quella di pensare ai processi di integrazione delle disabilità intellettive in azienda come un’opportunità per produrre conoscenza sui processi organizzativi, sulle relazioni tra colleghi e tra strutture, sul modo nel quale si gestiscono i processi comunicativi o si condividono informazioni e sul modo nel quale si vive l’appartenenza all’organizzazione.
Nel caso analizzato, ipotizziamo che l’incontro tra azienda e persona disabile possa produrre uno “shock culturale”, che fa emergere entro l’organizzazione vissuti di irritazione, impertinenza, quasi la scostumatezza che l’integrazione delle disabilità possa avere una convenienza.
La proposta di ZoeLab è che pensare questo shock, può promuovere sviluppo entro i processi aziendali, proprio a partire dalla riorganizzazione necessaria in funzione dell’inclusione delle diversità.
Nel caso discusso, l’inclusione delle diversità mediata dall’intervento degli psicologi, ha consentito di prendere consapevolezza di come il team stesse vivendo una fase critica dell’organizzazione, in un’ottica di sviluppo.

Per saperne di più, rivedi l’evento su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=fsEkZyY6x9I